Un conflitto

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IMPRENDITORE

 

Ho appena terminato il colloquio con la responsabile del servizio marketing della mia azienda, che mi ha comunicato di essere incinta e che il ginecologo le ha consigliato di chiedere la maternità anticipata perché c’è pericolo di perdita del bambino.

Sono molto adirato! Non ha nemmeno mostrato un po’ di sensi di colpa!!

In questo momento di particolare crisi, non ci possiamo permettere l’assenza di una funzionaria così importante! Sono stato un incosciente  quando mi sono lasciato convincere ad assumere una donna per un ruolo così essenziale. Se avessi assunto un uomo questo problema non sarebbe sorto. Mi hanno detto che le donne erano più creative, più innovative e grandi lavoratrici e così mi hanno convinto.

Non mi posso lamentare del suo impegno e del suo lavoro fino ad oggi, però questa sua mancanza di responsabilità mi delude molto e mi irrita. Ho il dubbio che il rischio di aborto sia soltanto una scusa per prendersi un po’ di riposo ben pagato.

Le donne non sono capaci di mettere al primo posto il lavoro, come noi uomini; la famiglia è sempre più importante. Noi siamo in grado di conciliare l’attività lavorativa con i nostri impegni familiari. E’ vero che io non riesco a seguire molto i miei figli, ma ci pensa mia moglie che ha scelto di non lavorare più.

Le donne non dovrebbero proporsi per degli incarichi di grande responsabilità e dovrebbero chiarirsi prima su quali sono le loro priorità.

Credo che abbia capito che l’azienda non può aspettare e che quindi non avrà sicuramente  più il suo ruolo quando rientrerà.

Le leggi tutelano le donne, ma non tutelano il datore di lavoro.

Adesso devo effettuare in tempi brevissimi una selezione per trovare un valido sostituto, che possa portare avanti il lavoro. Sarà assolutamente un uomo con alta qualificazione, possibilmente non sposato e fortemente interessato alla carriera.

 

 

RESPONSABILE MARKETING

 

Sono qui nel mio ufficio, ho appena terminato un imbarazzante colloquio con il mio datore di lavoro. Sono molto irritata per il suo comportamento molto egoista. Ho cercato di spiegargli che ho sempre fatto il mio dovere con molto impegno, che ho dato risultati eccellenti in tutte le campagne pubblicitarie che ho seguito. Gli ho dato anche la mia disponibilità a lavorare da casa in questi mesi, ma è stato molto sgradevole e indisponente.

Ho cercato di fargli capire che ho 35 anni e che è giunto il momento per pensare a un figlio.

Sono molto felice perchè avrò un bambino, ma sono un po’ dispiaciuta di dover lasciare così presto il mio lavoro. Ho ancora tante pratiche da finire.

Credo che il lavoro sia molto importante, ma non possa essere lo scopo principale della mia vita. 

Spesso gli uomini in carriera sono molto impegnati e dedicano poco tempo agli amici e alla famiglia;  credono di non trascurarla, ma in realtà perdono i momenti più belli della crescita dei loro figli, spesso non sono presenti alle feste scolastiche e alle riunioni familiari.

Io non voglio assolutamente lasciare che ciò succeda anche a me. Il mio lavoro mi piace molto e spero di poter continuare a farlo, ma a condizione di avere il tempo per seguire bene il mio bambino e non trascurare mio marito.

Sono sempre più convinta che gli uomini debbano partecipare alla gestione della casa e dei figli, non prendendo questi impegni soltanto come un dovere. 

Sono molto delusa e amareggiata perchè il mio titolare mi ha fatto capire che non potrò più ricoprire il mio incarico.

Questo è ingiusto! La legge non tutela abbastanza noi donne; con un lavoro a tempo pieno è difficile gestire i figli e con un lavoro part-time è impossibile avere un incarico di responsabilità elevata.

 

Beatrice Ferrò (1C)

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