La sua storia comincia circa trecentocinquant’anni fa, con la progettazione da parte dell’architetto Amedeo di Castellamonte di un edificio interamente costruito in mattoni, che rivestisse finalmente la funzione di ospedale. La costruzione, affacciata su Piazza Valdo Fusi, si componeva di diverse parti. Su Via Giolitti, il piccolo ingresso e gli uffici amministrativi; su Via Accademia Albertina, le sale operatorie; su Via San Massimo, le stanze destinate ai malati terminali. Al piano inferiore il reparto femminile; a quello superiore la parte riservata agli uomini. Così si presentava fino alla metà degli anni ’70 la struttura che nel 1980 è diventata l’attuale Museo Regionale di Scienze Naturali. Informazioni sulle attività del centro sono disponibili sul sito internet, raggiungibile tramite il link sulla home page della Regione Piemonte. Tra le molte iniziative presentate sulla pagina web, il direttore del Museo Ermanno De Biaggi, durante la conferenza, ha voluto soffermarsi sulle mostre “Un futuro diverso”, “Vita da lupi” e “I colori del bianco”. Le tre iniziative riguardano rispettivamente i cambiameti ancora attuabili nel futuro del pianeta, il ritorno del lupo sull’arco alpino e l’uso del bianco come strategia di difesa nella natura. Il Museo, frutto di un accordo tra la Regione e l’Università, non è dotato di molte collezioni, ma gli esperti hanno sempre combinato sapientemente museologia – le informazioni che si vogliono trasmettere al visitatore – e museografia – le installazioni e gli effetti utilizzati all’interno della mostra – rendendo la visita scorrevole e interessante. Per concludere, il direttore ha voluto fare un breve excursus sugli altri importanti musei di scienze naturali in Italia: tra essi, vanno ricordati quello di Roma, quello civico di Milano e quello antichissimo di Verona, le cui collezioni comprendono i famosi reperti conservati nel gesso della Pesciara di Bolca, nell’alessino. Una conferenza interessante dunque, che ci ha informati un po’ di più su una delle possibilità culturali della nostra città.
Chiara Murgia (2C)