Un pomeriggio differente quello di venerdì 16 ottobre all’Umberto I. Grazie alla presenza dell’Aula Confucio nel nostro istituto, è stato celebrato, così come in tutte le altre scuole del mondo ad indirizzo cinese, il Confucius Day. I protagonisti sono stati proprio gli studenti della sezione H che, come dei veri professionisti, hanno presentato al pubblico vari laboratori legati alla cultura cinese. Primo fra tutti quello dei nodi tradizionali portafortuna, più facile a dirsi che a farsi. Proseguendo con il percorso è stato possibile fare una prova di ritaglio della carta e di calligrafia, a parer mio, il più interessante tra i laboratori proposti. Non poteva poi mancare lo stand delle micro-lezioni dove alcuni ragazzi di quarta hanno introdotto i toni, una parte della lingua considerata la più difficile. Bisogna sempre fare attenzione a non scambiare mā (mamma) con mǎ (cavallo): ogni mamma si offenderebbe se venisse chiamata “cavallo”.
A metà pomeriggio il professore Gao Zefeng e alcuni dei suoi alunni hanno svolto un laboratorio di Taijiquan: un’arte marziale conosciuta al giorno d’oggi come ginnastica e tecnica di medicina.
Nel frattempo nell’Aula Meeting i ragazzi di seconda hanno presentato il loro viaggio in Cina (montaggio di Edoardo Martini), incuriosendo i primini che ancora non hanno avuto la possibilità di intraprendere questo viaggio, ma anche coloro che con la Cina non hanno alcun legame e rendendo nostalgici i più grandi.
– Ciò che più mi ha colpito del viaggio fatto a settembre è stata la cultura, sicuramente differente dalla nostra, e il rapporto che c’è fra i due paesi. – ha annunciato il creatore del video.
I commenti sullo studio della lingua e sull’utilizzo dei vari mezzi necessari, tra cui appunto l’Aula Confucio, sono positivi per la maggior parte degli alunni.
– Consiglieresti ai futuri primini di intraprendere questo percorso? – ho domandato ad uno dei ragazzi che hanno lavorato alla preparazione della giornata.
– Assolutamente si! Giorno dopo giorno il cinese si sta convertendo in una delle lingue essenziali per la comunicazione. – ha risposto entusiasta.
La giornata è stata una full-immersion nella cultura orientale e il Convitto ha potuto assaporare alcune tradizioni di questo meraviglioso mondo, soprattutto grazie all’organizzazione dei ragazzi e dei loro professori.
Claudia Brizzi (4E)