Un salto nei fumetti

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CosplayPer gli appassionati di anime e manga, o più generalmente della cultura giapponese, il termine “cosplay” è ormai di uso più che comune. Ma è invece un fenomeno quasi sconosciuto per chi non è mai entrato in contatto con il mondo nipponico. Qual è quindi il suo significato? Innanzitutto il termine “cosplay” è composto dalle parole inglesi “costume” e “play”, e consiste quindi nell’immedesimazione nel proprio personaggio preferito, che si tratti di un eroe di un fumetto, di un cartone animato o di un videogioco. Il cosplayer, cioè colui o colei che pratica il cosplay, cerca perciò di imitare questo personaggio nei gesti e nei comportamenti e soprattutto indossandone il costume, generalmente fatto in casa. Oltre a travestirsi in occasione di manifestazioni pubbliche come i convegni sugli anime e le fiere del fumetto, non è inusuale per gli adolescenti giapponesi radunarsi con amici che condividono la stessa passione solo per fare del cosplay. I fattori che spingono un appassionato a diventare cosplayer sono diversi: un pizzico di esibizionismo, la voglia di rompere gli schemi della società, ma soprattutto la volontà di mostrare l’amore verso il personaggio che si rappresenta travestendosi da esso.

Le origini del cosplay non sono tuttora molto chiare. La maggior parte delle fonti dicono che i primi esempi di quest’arte si videro in Giappone nella seconda metà degli anni settanta. Alcuni appassionati si erano presentati alle ricorrenti mostre del mercato del fumetto (le cosiddette “Comic Market”) travestiti dai personaggi dei disegni animati allora più famosi. A partire da questo momento il fenomeno del cosplay si estende a macchia d’olio in tutto il Giappone, fino a quando, nell’agosto del 1980, cattura per la prima volta l’interesse della stampa nipponica, che pubblica un articolo sull’argomento insieme ad alcune fotografie di cosplayers che sfilavano e danzavano. ll mercato si rende subito conto delle potenzialità del fenomeno, e nascono così numerose catene di negozi specializzati, o siti internet che producono e vendono costumi e accessori per il cosplay, per rendere possibile a tutti il travestimento e l’immedesimazione nel proprio personaggio preferito. Perciò chi non riuscisse a fabbricarsi da sé un costume ha comunque sempre la possibilità di acquistarlo o noleggiarlo online. Nascono inoltre su internet forum di discussione per cosplayer, siti specializzati, e nelle principali città addirittura bar o sale da gioco in cui i commessi lavorano vestiti con costumi da cosplay (quando i giapponesi si fissano su qualcosa…).

La crescente passione per l’animazione giapponese nel mondo ha fatto sì che anche l’arte del cosplay trovasse degli appassionati ai quattro angoli del globo. In particolare il fenomeno sta avendo la maggior diffusione in Cina, a Hong Kong e a Taiwan. Ma anche in occidente e in Italia il fenomeno sembra in crescita, e anche qui si svolgono annualmente moltissime manifestazioni dedicate al fumetto e all’animazione con immancabili concorsi di cosplay. Qui a Torino, per esempio, ogni anno dal 1994 si svolge, nell’arco di tre giorni, il Torino Comics, che ha luogo al Lingotto Fiere in primavera e dà la possibilità a tutti gli appassionati di riunirsi e soprattutto di sfoggiare i propri costumi, partecipando a diverse gare e sfilate e confrontandosi quindi con altri cosplayers. Ogni fiera del fumetto, ogni convegno è quasi un mondo parallelo, che permette a coloro che amano viaggiare con la fantasia di vivere un’altra realtà, la realtà che maggiormente li soddisfa, e di uscire quindi dalla quotidianità.

 

Angela Vinci (4B)

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