Un San Valentino diverso

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a-roma-il-flash-mob-one-billion-risingSan Valentino, la solita festa degli innamorati! Il solito mazzo di rose, i soliti cioccolatini a forma di cuore, le solite frasi da Baci Perugina! Quest’anno no! Si poteva festeggiare l’amore in modo diverso.

“ONE BILLION RISING”, questo è il titolo del Flash Mob planetario promosso dalla scrittrice Eva Ensler contro la violenza sulle donne per il 14 febbraio; “BREAK THE CHAIN”, la canzone su cui è articolata la coreografia che un miliardo di donne (e uomini) hanno ballato in tutto il mondo.

L’appello sul web rivolto a donne, uomini e bambini, era entusiasmante: “Un miliardo d’anime che attraverso il mondo intero … unite in un unico coro, grideranno BASTA, le violenze sulle donne … sulle bambine devono finire! … impara i passi della coreografia divertendoti con gli amici … con i tuoi colleghi, con la tua famiglia e giovedì 14 febbraio alle ore 18:00 vieni ad alzare il dito verso al cielo … FAREMO TREMARE LA TERRA …”

Io c’ero il 14 febbraio 2013 in piazza Castello. È stata una manifestazione pacifica, gioiosa, divertente. Sono andata con un’amica e ho trovato in piazza anche mia mamma con le sue amiche. C’erano tante donne di tutte le età, bambini che saltellavano da una parte all’altra e anche qualche uomo.

È stato un momento di condivisione: abbiamo cantato, ballato (o per lo meno ci abbiamo provato!), fatto la ola e il girotondo che è piaciuto tanto ai bambini, e non solo.

Abbiamo alzato l’indice verso il cielo e gridato “NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE”, “NO AGLI ABUSI”, “NO ALLE DISCRIMINAZIONI’.

Purtroppo, però, mi sono resa conto che c’è stata poca diffusione dell’evento; ad esempio, nella mia scuola e anche in altri istituti di Torino l’informazione non è arrivata, i movimenti studenteschi non se ne sono fatti portavoce. Io l’ho saputo da un articolo apparso il sabato precedente su La Stampa.

E poi non c’è stato neanche un articolo di giornale nei giorni successivi!!

Meno male che la sera stessa, al Festival di San Remo, Luciana Littizzetto ha fatto un bellissimo monologo sull’amore e contro la violenza sulle donne; cominciando, come al solito, dal comico è arrivata a toccare punti di grande drammaticità. Ha espresso concetti che dovrebbero essere scontati, ma purtroppo non lo sono.

”Perché San Valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini.

In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex. Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore. La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa e noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entra un tubo.

Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore; l’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia… Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.”

Quando ha ballato sul palco dell’Ariston, commossa ho ballato anch’io!

Beatrice Ferrò (3C)

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