Le persone passano. Passano per le strade, indaffarate, le loro menti straripanti di futili pensieri, troppo per osservare.
Sono cieche. Non si può sorridere a chi è esageratamente influenzato dall’etica di questo mondo. Se lo si fa, si viene, in una frazione di secondo, giudicati per la propria apparenza. Carnagione, colore degli occhi, vestiti… e in un misero attimo il proprio gesto è stato scordato.
Un passo, poi un altro e si perde il contatto visivo. Un altro sorriso non ricambiato.
Le persone passano. Passano nelle vite altrui. A volte restano, altre scappano per qualcosa di migliore.
Le persone dimenticano.
È naturale farlo. 60.000 pensieri al giorno, il 95% dei quali appartenenti alla giornata precedente, solo il 5% è “innovativo”. Nella mente di ognuno gira un disco rotto di cui a mala pena ci si rende conto. Si ha tempo per la propria routine, le solite cose, ma non lo si ha per ricordare il sorriso di un bambino o il gesto altruista di uno sconosciuto. Ci si scorda persino di ringraziare…
Le persone passano e riempiono le strade ma non notano l ‘arcobaleno a meno che non sia riflesso sul loro smartphone. Le persone passano e, a furia di passare, crescono. Un’infinità di menti occupate a cuocere nel proprio brodo, troppo per notare un semplice ed innocente gesto, un’azione universalmente riconosciuta: un sorriso.
Nicole Lomuscio (1H)