Il 27 marzo 2012 Francesco Mosetto (4^ D) è stato premiato come miglior traduttore italiano al concorso “Juvenes Translatores” e ha tenuto un discorso alla presenza di un pubblico composto da esperti di traduzione e autorità istituzionali, come la commissaria europea all’istruzione Vassiliou. Francesco è intervenuto dopo la vincitrice cipriota, che ha parlato di come il linguaggio sia il limite della mente umana, e quella inglese, che ha descritto la sua passione per la lingua tedesca. Francesco ha affermato come “Juvenes Translatores” non sia un semplice concorso linguistico, ma un’opportunità per cogliere i legami fra le diverse lingue. Ha riscosso molto successo la frase: “Il traduttore fa quasi un trasloco: tenta di portare i mobili da una stanza all’altra, cercando di arredare la nuova in modo che sia il più possibile simile alla prima”. Per ultima è intervenuta la vincitrice romena che ha descritto la sua esperienza di vita come membro di una minoranza linguistica ungherese.
Cosa hai provato parlando di fronte ad un così grande pubblico?
Trovo che in generale sia più difficile parlare con un gruppo ristretto di persone che ad un grande pubblico. Non mi rendevo neppure conto di quello che stava accadendo ed ho notato una grande emozione in chi ascoltava, anche nelle autorità.
Qual è stata la cosa più bella di questa tua esperienza?
Mi ha molto colpito vedere delle persone comunicare in 23 lingue diverse senza che nessuna si imponesse sulle altre: c’era un’atmosfera di “concittadinanza” europea.
C’è qualcuno in particolare che desideri ringraziare?
Be’, certamente le mie insegnati di tedesco, la professoressa Costantini e la professoressa Erxleben, che mi hanno fatto conoscere questa lingua, e il professor Noce: ho infatti imparato dalle Lettere Classiche che cosa significhi tradurre. Devo ringraziare anche la professoressa Valfrè, che ha organizzato il concorso nella nostra scuola. Inoltre ricordo che Carlo Alberto Italia (4^D) ha ricevuto un encomio per la sua traduzione dall’inglese.
Quali consigli daresti a chi affronterà l’anno prossimo il concorso “Juvenes Translatores”?
Bisogna concentrarsi più sulla resa italiana che sulla traduzione parola per parola e il lettore deve avere la sensazione di leggere un testo in lingua originale e non una traduzione.
Il 9 maggio Francesco e gli altri partecipanti al concorso presenteranno agli studenti il progetto “Juvenes Translatores”. Si può vedere l’intervento di Francesco sul sito ufficiale della competizione (cliccate qui), e a breve una sua intervista verrà trasmessa su Radio24.
Valerio Pace (3D)