Una faccia della medaglia

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Lo stile di vita in India è molto diverso da quello occidentale.
Le case sono piccole, modeste, spesso sporche e abitate da topi e gechi.
Nonostante esistano dei quartieri di  villette a schiera munite di terrazze e giardino,  l’aspetto esteriore delle case non sembra essere la priorità di una famiglia indiana.
Purtroppo non tutti possono permettersi una casa, a volte neanche piccola, e quindi i più poveri sono costretti ad abitare in baracche, prive di servizi igienici. 
Le baraccopoli non sono in quartieri distanti da quelli più ricchi, spesso le case dei benestanti e gli  accampamenti improvvisati coesistono in un unico isolato.
Le strade sono costantemente trafficate, a qualunque ora è possibile udire il
suono dei clacson che vengono spesso utilizzati  per segnalare la precedenza o
un sorpasso.
La spazzatura è abbandonata a terra, molti abitanti non usano i cestini
nonostante siano a disposizione, preferendo gettare i rifiuti sui marciapiedi o
per la strada.
Nei  quartieri più poveri ci sono persino delle fogne a cielo aperto, che
attirano un’enorme quantità di insetti, soprattutto zanzare.
I bagni delle case sono molto modesti e costituiti da una tazza, un lavandino e una “doccia”, formata da
una tenda, due rubinetti per l’acqua, un secchio e una caraffa.
A volte la camera da letto funge anche da camera da pranzo, infatti ognuno
mangia in momenti diversi della giornata, non esiste la  tradizione
di riunirsi a tavola con la famiglia per chiacchierare durante il pasto.
Gli uomini non dividono la camera da letto con  le loro mogli, che dormono in una stanza diversa.
I mercati sono costituiti da bancarelle che tendono ad espandersi
verso il centro della strada, al limite di percorribilità; entrando in un
mercato si ha  la sensazione di trovarsi in un luogo chiuso, angusto;
sensazione è poi amplificata  dalla cappa di smog che avvolge l’intera New
Delhi.
I luoghi pubblici, ad esempio le piscine, sono all’aperto, senza corsie e gli spogliatoi  che vengono lavati con uno straccio che si limita a spostare
l’acqua già depositata sul pavimento.

Le donne portano costumi molto lunghi, che coprono le
braccia fino ai gomiti e le gambe fino alle ginocchia; gli uomini possono
portare il costume che preferiscono.
Questo è un privilegio banale rispetto a quelli che hanno gli uomini nei
confronti delle donne; nella nazione c’è infatti una forte differenza di
genere.
le strade sono popolate da cani, galline, mucche, scimmie, liberi di muoversi
per l’intera città senza padroni.
Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’auto, un’ape gialla e verde che
svolge la funzione di taxi. Non ci sono regole della strada, i semafori non sempre funzionano e
ognuno cerca di ottenere la precedenza suonando il clacson.
La cosa che però risulta stupefacente nonostante tanta povertà e tanto degrado ambientale è la gentilezza, l’altruismo e la disponibilità delle persone, qualità
che colpiscono e commuovono e fanno scordare la difficoltà per noi occidentali di muoversi in un   ambiente che a un primo sguardo superficiale può sembrare ostile e difficile.
Ed è proprio il calore umano e la disponibilità e generosità dei suoi abitanti che rende l’India  un luogo carico di fascino nel quale non è impossibile lasciare il cuore.

Giulia Balsamo (2B)

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