Driiin!…Driiin! …
“Maledizione”.
E’ così che è incominciata la mia giornata al “ Convegno interregionale della Stampa Studentesca”, sabato 6 marzo. Precisamente alle 7.00, tanto per farvi capire cosa si fa per il nostro giornalino!
E così dopo una decina di minuti per convincere il cervello a mettersi in moto anche se è sabato mattina, colazione , lavaggi vari di sorta , arrivo alle 9.10 al Politecnico.
Si parla come al solito giusto quei 5 minuti mentre si aspettano gli altri di fronte all’ingresso principale del “Poli” e poi, portate le copie all’interno, si può considerare ufficialmente inaugurata la nostra giornata della stampa giovanile.
Appena arrivati dentro al Politecnico ci viene consegnata caduno la classica cartellina con dentro il programma dell’evento, libretti vari e un (utilissimo) taccuino. Incominciamo a mettere su un tavolo l’Umbertimes per il futuro scambio di giornalini – con una coreografia degna della nostra testata- e dopodiché prendiamo posto nell’Aula Magna.
Qui alle 9.30 comincia la conferenza con i vari saluti di rito, tra cui spiccano gli interventi dell’ingegner Profumo –direttore del Politecnico- che ricorda lo stretto rapporto tra informazione e informatica e quello di Marta Levi, che non manca di lanciare una critica all’attuale “indipendenza” della stampa italiana.
Dopo questi saluti, può cominciare la prima parte della mattinata con l’esposizione dei progetti di alcuni nostri “colleghi”, in alcuni casi forse un po’ retorici e non sempre così chiari; il tutto accompagnato da un contorno, di ahimè, forse un po’ troppo ricco di errori grammaticali e equamente suddiviso tra i “colleghi” e il moderatore della conferenza. Tanto per iniziare bene la giornata, insomma!
Finita questa prima parte si entra nel vivo della conferenza con gli interventi degli ospiti della giornata come Davide Mattiello referente di Libera, la presidente della regione Bresso (al posto del direttore de “La Stampa” Calabresi), l’assessore alla cultura Oliva — e la giornalista de “La Repubblica” Schiavazzi.
E’ proprio lei a cominciare, parlandoci un po’ di come si diventa giornalisti e della propria scuola di giornalismo, per poi lasciar il posto a Davide Mattiello, presidente dell’associazione ACMOS che racconta esperienze legate alla mafia, senza tralasciare consigli di vita. Infine per ultimi la presidente della regione Bresso e l’assessore della cultura Oliva venuti apposta per il lancio della Pyou Card.
Finite le conferenze della mattinata, possiamo andare finalmente “all’incontro” più atteso della giornata, ossia il pranzo: ottimo, abbondante e gratis!
Naturalmente anche mentre una parte della redazione si abbuffava, l’altra è rimasta, stoica, a presentare il giornalino, prima di scambiarsi 45 minuti dopo. Così dopo vari complimenti ricevuti, giornalini presi e dati, si può ritornare al lavoro per l’ultima parte della giornata: i gruppi di lavoro.
Ognuno di noi è stato messo in gruppo diverso a discutere dei vari argomenti, che dopo un’oretta sono stati riassunti in un’unica frase. Così dopo aver finito coi gruppi di lavoro, aver letto il documento/testimonianza della giornata (la bozza) e dopo la serie di fotografie di rito della redazione all’entrata del “Poli” , ci ritroviamo in una giornata più autunnale che di inizio primavera , a parlare nella piazza di fronte all’ingresso a parlare della giornata. Bella, brutta, inutile, organizzata male, ma tutto sommato redditizia e anche divertente; sicuramente le impressioni sono state molteplici, ma in generale non si può che definirla quantomeno interessante, anche se forse ci ha lasciato un leggero amaro in bocca, quel gusti di “si poteva fare di più…”.
Nicolò Patanè (3F)