In occasione dell’apertura al pubblico di uno degli edifici storici più significativi e simbolici del rinascimento saluzzese, il Convitto Nazionale Umberto I offre ai suoi studenti la possibilità di trascorrere una giornata nel cuneese e visitare alcuni dei luoghi che più hanno subito le influenze tardo-gotiche, ancora oggi ben visibili. Casa Cavassa è stata inaugurata il primo gennaio 2009 ed è oggi Museo Civico della città di Saluzzo.
L’itinerario di programma prevede come prima tappa la visita di piazza Santa Rosa, centro della piccola città di Savigliano che, nonostante le sue dimensioni, nel XIII secolo si arricchì notevolmente grazie alla posizione commerciale strategica in cui si trovava, e assunse grande potere finanziario. In conseguenza di ciò, come avvenne anche nell’Italia centrale, vennero costruite residenze nobili appartenenti alle famiglie più facoltose.
Una volta arrivati nella piazza si notano senza alcuna difficoltà le influenze delle diverse correnti architettoniche che hanno segnato la costruzione degli edifici della città. Agli archi a tutto sesto di stile romanico si contrappongono gli archi a sesto acuto tipici del gotico; le influenze barocche sono testimoniate dall’entrata est e la torre comunale presenta caratteristiche proprie dello stile rinascimentale.
La città di Saluzzo è la meta della seconda parte dell’itinerario. Questa comprende la visita della Chiesa di S.Giovanni e di Casa Cavassa.
La prima, risalente all’epoca tardo-gotica (XIV-XV secolo) presenta rimaneggiamenti protoromanici, romanici, tardo-gotici e rinascimentali, ed è quindi importante a livello storico-artistico proprio a causa della compresenza di tale peculiarità.
Il ciclo di affreschi della navata laterale di sinistra, restaurato nel 1992, raffigura iconografie risalenti al XIII secolo mentre l’abside, sede della cappella sepolcrale dei Marchesi, è un capolavoro gotico fiammeggiante (risalente alla seconda metà del XV secolo).
La seconda, Casa Cavassa, come già citato all’inizio, è oggi museo Civico di Saluzzo ed è uno degli edifici-simbolo del rinascimento saluzzese. Fu la dimora di Galeazzo Cavassa e del figlio Francesco, membri di una nobile famiglia originaria di Carmagnola. Nei primi del ‘500 visse il suo momento di massimo splendore e fu oggetto di importanti interventi decorativi che videro coinvolti artisti decisamente influenzati dai modelli rinascimentali padani. Già nel 1883 fu trasformata in Museo per iniziativa del marchese Emanuele Tapparelli d’Azeglio e nel 1890 fu ereditata dall’Amministrazione comunale.
Oggi il Museo si presenta in una sequenza di quindici sale con soffitti lignei dipinti e pareti decorate.
Il costo per l’intera giornata comprende l’entrata al museo, il trasporto con autobus privato e il pranzo in una tipica trattoria di Verzuolo, comune vicino a Saluzzo.
Per maggiori informazioni inerenti agli orari e al luogo di ritrovo è necessario consultare la pagina web del giornale, www.umbertimes.eu, oppure rivolgersi direttamente all’educatore responsabile delle uscite didattiche.
Elena Roma (3E)