Avete presente il detto che si tramanda dai nonni fino ai giorni nostri : ” Il buon giorno si vede dal mattino”? Direi che hanno proprio ragione! Lunedì 8 settembre 2014 , è una solita mattina in cui la sveglia suona alle 7 , fatta una colazione al volo corro dritta a scuola!! Ma una volta uscita di casa, camminando di fretta pesto una cosiddetta in francese “merde” con il piede sinistro. Penso tra me e me: “Porterà fortuna?” Tra i mille pensieri prendo la linea 13 direzione Trocadero. Una volta entrata nel vagone, parte e improvvisamente si spengono le luci qualche secondo dopo si ferma bruscamente in una delle lunghe e buie gallerie sotterranee di Parigi. Qualche minuto di panico, la gente stupita, improvvisamente il macchinista da un altoparlante avvisa i passeggeri: ” Attention s’il vous plait, il y a eu une interruption de l’électricitée, parce quelqu’un a voulu traverser les rails, veuillez patienter quelques instants”. Una volta ascoltate queste parole, stupita e preoccupata una signora seduta vicino a me, mi racconta con totale indifferenza che accade spesso che la metro si blocchi perché qualcuno disperato o depresso decide di suicidarsi buttandosi sui binari della metro. É una consuetudine. Rimango per un po’ spaventata da questo fatto, perché non mi è mai capitato di “assistere” ad una situazione così triste. Dopo venti minuti chiusa dentro il vagone del metro al buio, la metro riparte spedita nella trafficata città sotterranea con le sue 14 linee che attraversano Parigi da nord a sud e da est a ovest! Fortunatamente parto sempre abbastanza in anticipo perché altrimenti arriverei in ritardo; esco correndo dalla metro e arrivo finalmente a scuola!! Nel giro di mezz’ora il buon giorno è svanito. Sperando che non mi succeda nessun altro imprevisto, entro nella classe di chimica. Indossiamo i camici bianchi, proprio quelli che usano i medici; il professore ci spiega come fare l’esperimento, per poi darci l’opportunità di ripeterlo. Prepariamo le provette, le varie sostanze e iniziamo. Tre, due, uno boom! La classe si riempie di una nuvola azzurra… “Sarà riuscito bene l’esperimento?” A quanto pare no! Alcuni dei miei compagni hanno sbagliato la consegna. Corriamo tutti fuori dalla classe, ma non è la Prima Guerra Mondiale, 34 allievi che corrono dappertutto. In realtà, non pensavo passare una giornata così negativa avendo di prima mattina pestato quel che i francesi chiamano un”porte bonheur”.
Lucrezia Tabacchin (4B) – corrispondent da Parigi, Francia