Splende il sole sulle semifinali di beach volley small, un vento freddo soffia sul capo e la tifoseria comincia a radunarsi. La prima partita della mattinata deciderà chi fra Tivoli e Roma si guadagnerà la finale. Mentre i ragazzi del Convitto Amedeo di Savoia cominciano a scaldarsi, nel campo affianco viene improvvisata una partita con squadre miste composte anche da otto giocatori, che si godono il clima con qualche palleggio in attesa di seguire gli eventi della pallavolo nel Palazzetto dello Sport, situato a pochi passi. Finalmente arriva la squadra di Roma. Dopo qualche ulteriore minuto di riscaldamento comincia la partita. Il Tivoli guadagna immediatamente del vantaggio, ma entrambe le squadre dimostrano concentrazione e capacità di strutturare un gioco efficace a seconda delle situazioni. L’Amedeo di Savoia mantiene il vantaggio ma non riesce mai a staccate significativamente l’avversario, che riesce sempre a recuperare.
Il vento si fa più forte, calcolare con precisione la traiettoria della palla diventa difficile. Una serie di errori di distrazione della squadra avversaria permettono alla Roma di recuperare punti. Cambio capo. Il vento ora è a favore del Tivoli che ne approfitta. La tifoseria del Tivoli si fa sentire per tutta la partita, mentre quella della Roma è meno scatenata del solito, probabilmente perché impegnata a seguire altre partite.
Alla fine, con un ultimo punto, il Tivoli conquista la vittoria con un punteggio di 21-18. La squadra esulta, i suoi sostenitori non trattengono certo l’entusiasmo, ma non è ancora il momento di rilassarsi: la finale li aspetta questo pomeriggio. Alla Roma non rimane che lottare per un terzo posto, ma indubbiamente la sua è stata una sconfitta più che dignitosa.
Il campo non fa in tempo ad essere lasciato dalle divise azzurre di Tivoli e Roma che viene riempito dall’arancione acceso del Montagnana, che comincia a riscaldarsi preparandosi ad affrontare il Convitto Maria Adelaide di Palermo.
Manca ancora qualche minuto all’appuntamento con l’avversario. Il tempo che la tifoseria si raduni di nuovo, che qualcuno compri le patatine mentre la squadra continua con passaggi e schiacciate.
Il vento non cessa e qualche nuvola comincia ad addensarsi sul profilo delle montagne, ma per ora il sole continua a splendere e si spera continui anche nel pomeriggio. Infine entra in campo anche il Palermo; si concede a entrambe le squadre un po’ di tempo per completare il riscaldamento. Nel mentre ragazzini impestati si lanciano bottiglie e lattine vuote dalle piste da skate board adiacenti al campo … Entusiasmo sportivo? Adrenalina? Sarà, ma non sempre la frase “Suvvia, sono ragazzi”si rivela educativa. Per farla breve un cosiddetto “cazziatone” sarebbe necessario, ma siccome non arriva, alle persone intorno non resta che contare sui propri riflessi e abbassarsi al momento giusto per non essere colpiti.
La situazione si calma col saluto delle squadre e l’inizio della partita. Il vento è calato finalmente, rendendo il gioco più facile. Il primo punto è del Montagnana, che inizia subito in vantaggio e supportata da un bel tifo. La situazione dura poco, ben presto anche il Palermo con i suoi sostenitori si sveglia e comincia a tirare fuori tutta l’abilità che fino a oggi gli ha permesso di vincere e arrivare alle semifinali. Si stabilisce un gioco bilanciato fino al cambio campo. Pochi appunti dei rispettivi allenatori e via, si ricomincia. Il Montagnana gioca una partita difficile fino alla fine, ma riesce a raggiungere i 21 punti prima della squadra avversaria, che si ferma a 18. Sono così decise le coppie di sfidanti che nel pomeriggio si affronteranno, decidendo la classifica finale di beach volley.
Eugenia Beccalli