Plauto, commediografo romano, e Shakespeare, drammaturgo inglese. Due celebri autori vissuti in epoche diverse ma con lo stesso talento. Oggi esamineremo due loro famose opere: il ‘Miles gloriosus’, rappresentato al Teatro Erba giovedì 30 ottobre, e il ‘Riccardo III’, messo in scena il 6 ottobre al Convitto Nazionale Umberto I.
Il ‘Miles gloriosus’, commedia latina messa in scena dalla Compagnia “Torino Spettacoli”, è un’opera con scene divertenti e personaggi esilaranti, mentre il ‘Riccardo III’ è una tragedia storica incentrata sulla Guerra delle due rose, piena di drammaticità e con personaggi profondi, realizzata da un gruppo di studenti della scuola con la regia di Marco Alotto.
Cominciamo con il ‘Miles’. Questa rappresentazione è stata realizzata attraverso un dialogo diretto con il pubblico, con scene di ballo e canto ‘napoletane’, con musiche allegre e vivaci. Non erano presenti oggetti di scena, tranne alcuni muri di cartone alti circa quattro metri, da cui gli attori entravano e uscivano dal palco. Il cast era composto da cinque uomini e tre donne, di cui uno con doppio ruolo. Le luci non sono state mai cambiate durante lo spettacolo; i costumi erano abiti romani: toghe, tuniche, fasce e sandali. La storia si svolge nella Torino latina e racconta di un soldato fanfarone che viene raggirato dal suo servo Pleusicle. Il testo è ricco di battute, frasi divertenti e scherzi, con come unico monologo la presentazione della storia all’inizio dello spettacolo. Riassumendo, è una rappresentazione divertente adatta soprattutto ad un pubblico di giovani, che può essere però anche apprezzata da adulti.
Passiamo al ‘Riccardo III’. Questo spettacolo è stato allestito grazie al lavoro dell’anno scorso più uno stage di tre settimane con l’attore Marco Alotto: gli attori sono stati gli allievi del liceo (II F,III F,III B,V F ). Sono state utilizzate musiche di sottofondo e variazioni delle luci a seconda della scena. Nel cast erano presenti otto ragazze e tre ragazzi, di cui uno con doppio ruolo, con tre comparse. Sono state utilizzate in scena tre pedane nere che venivano sollevate o rovesciate, a seconda delle necessità. Gli attori vestivano abiti ricchi di accessori, decorati con materiali di riciclo come catene, carta da imballaggio, copertoni e lattine; usavano canotte, gonne con cerchio e pantaloni di velluto. La tragedia si svolge nell’Inghilterra dell’età elisabettiana,e narra la guerra tra il malvagio re Riccardo III, duca di York,e il conte di Richmond,capo della dinastia Tudor. Questa rappresentazione è differente dalle altre poiché la parte del protagonista,come quella di sua moglie Anna, è stata affidata a due attori che si alternavano nelle battute. Questo dava l’idea di una sorte di ‘sdoppiamento’ del personaggio,a cui si potevano attribuire due caratteri leggermente differenti. Il copione contiene molti monologhi,i quali sono stati però spezzati tra diversi ragazzi. Si tratta di un testo difficile, con molte metafore e similitudini, tipiche di Shakespeare. Questo spettacolo è molto bello e adatto ad un pubblico di giovani e adulti.
Entrambi gli spettacoli, anche se di diverso genere, possono dunque valere una bella serata a teatro; in uno dei due casi, inoltre, si ha la possibilità di vedere due ragazzi dare il meglio di sé alternandosi nei panni del loro personaggio.
Guglielmo Gaggiano (2F)