Nello scorso numero del giornalino si è parlato molto della Shoa, dello sterminio operato dai nazisti ( e non solo loro) a danno della popolazione ebrea e delle fasce basse della società. Dunque io invito, per rimanere in tema,a non dimenticare neppure il genocidio che si verificò in America a opera dei Conquistadores. Questi cancellarono intere civiltà, approfittando della superiorità nell’artiglieria e nella fanteria. Anche le popolazioni dell’America furono torturate e spogliate della loro dignità e identità, al pari della popolazione ebrea e di tutte le vittime della Shoa.
Dal momento che è giusto non dimenticare, è al contempo necessario farlo in modo razionale. Lo sterminio cominciò quasi immediatamente, appena i sovrani europei cominciarono ad interessarsi al nuovo mondo. I conquistadores erano avventurieri violenti e senza scrupoli, con l’unico scopo di sottomettere intere regioni, per trarne poi vantaggi economici. Quello fu un periodo di gloria per tutti quelli che ricercavano nuove ricchezze, nuove scommesse, una nuova fortuna.
Come già detto, intere civiltà furono sterminate, quali quella degli Aztechi, dei Maya, degli Incas, rispettivamente cancellate da personaggi quali Cortes, Francisco de Montejio e Francisco Pizarro. Non si dimentichi dunque neanche di questi omicidi. Quello fu un altro caso, non di pazzia, ma piuttosto di vera e propria cattiveria umana, a sottolineare la natura dell’uomo che tende sempre al malvagio.
La mente dell’uomo è così ampia che spesso egli stesso non riesce a controllarla. E allora dedico il mio pensiero a coloro che furono vittime della cattiveria, di quella malattia incurabile e inseparabile dall’indole umana. Dicendo questo non voglio affermare che tutti gli Indios fossero innocenti, poiché l’innocenza, quella vera, è un attributo rarissimo. Ma semplicemente la storia ci diceche furono vittime.
Matteo Gargagliano (4A)