In Australia si piange due volte, quando si arriva e quando si parte…
Questa non è una mia frase ed è anche modificata ma, nonostante tutto, penso che con essa io possa riassumere tutta la mia esperienza.
Era maggio 2011, quasi due anni fa, quando lessi dei volantini, che a quel tempo erano per me insignificanti, ma che adesso mi hanno cambiato la vita.
Prendere la decisione di diventare un “exchange student” non è stato facile, ma è sempre stato il mio sogno e adesso si è realizzato.
Ora, 29 ottobre 2012, sono nella stanza di una scuola Australiana e mi appresto a descrivere, in questo articolo, la mia esperienza.
Prima di partire tutti mi dicevano: “La tua vita cambierà!” adesso so che avevano ragione.
In che modo?
Essere un “exchange student” ti fa cambiare il modo di vedere le cose e il mondo: si ha la possibilità di scoprire una nuova cultura, completamente diversa dalla nostra, una nuova lingua e persone differenti!
La mia esperienza è iniziata il 26 maggio del 2011 quando, dopo la prima riunione informativa, ho iniziato a “stressare” i miei genitori, affinché mi facessero partire. Ma era un sogno che credevo quasi irrealizzabile …
Finalmente ad ottobre, pochi giorni dopo il mio compleanno, alla riunione decisiva, i miei genitori hanno firmato la pratica d’avvio e da quel momento fino alla mia partenza ho dovuto compilare moduli, scrivere lettere, preparare album fotografici e altre faccende simili, con molte complicazioni: sono venuta a conoscenza della mia destinazione solo a giugno e la partenza era fissata per il tre luglio!
Si parte … Piena di gioia, angosce, ansie e curiosità. Il mio sogno ha inizio qui.
Dopo tre giorni di “Orientation” a Sidney, è arrivato il momento di conoscere la mia splendida famiglia, anche se a quel tempo non sapevo ancora che fosse “splendida”. Adesso, invece, posso garantirlo … anzi potrei definirla “la migliore famiglia ospitante del mondo”.
Il primo approccio con l’Australia è stato difficile e faticoso: mi sono resa conto che l’inglese parlato sul posto non è lo stesso che viene studiato a scuola: adesso parlo più “slang” australiano che inglese tradizionale. Per rendere l’idea, il primo mese ogni sera mi addormentavo con il mal di testa perché dovevo concentrarmi troppo durante il giorno per riuscire a capire qualcosa.
Un aspetto importante della mia esperienza sono le amicizie e i legami che ho stretto qua. Non pensavo che potessero essere così forti. Le prime persone di cui vorrei parlare sono: Courtney, Charlotte e Seth. Tre amici perfetti che hanno reso la mia esperienza in Australia speciale. Tutti e tre fanno parte della classe di italiano e io li ho conosciuti lì: normalmente io gli parlo inglese e loro mi rispondono in Italiano …
Se loro parlano così bene è grazie a Miss Stevens, la nostra professoressa e amica, che da subito mi ha sostenuto nella mia esperienza e a cui mi sono affezionata tantissimo.
Poi c’è la mia famiglia: Kim, Piper e Paul. Kim è la mia mamma ospitante, che fin dal primo giorno mi ha trattato come se fossi realmente sua figlia ed è una delle persone più generose che conosca; Piper è mia “sorella”, che mi ha sempre aiutato e supportato, a scuola, a casa, ai “party”, ed è l’unica persona che ha sempre corretto il mio inglese (all’inizio veramente terribile); Paul è il miglior cuoco di carne che abbia mai conosciuto.
Insomma questa esperienza è stata speciale, da ogni punto di vista.
Non sembrano passati quasi cinque mesi; il tempo è volato e il tempo vola solo quando ti diverti!
Australia, è quasi ora che me ne vada, ma ti prometto che ritornerò presto!
Giulia Cavagliato (4F)