Un’estate col botto?

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Posso soltanto immaginare quanti italiani abbiano sfidato la fortuna, quest’estate, per diventare i vincitori dell’esigua somma di 130 milioni di euro raggiunta dal gioco del Superenalotto nell’Agosto scorso.

Chi di voi non ha consultato la Smorfia, interpretato sogni o cercato segni che indicassero la corretta combinazione di sei numeri o, perlomeno, con la speranza di accaparrarsi un sudato 5+1?

Tralasciando il particolare quanto meno ovvio che le possibilità di giocare i numeri vincenti e rimanere vivi per poterlo raccontare in giro sono pari a quelle del Bari, salito quest’anno in serie A, di vincere lo scudetto ( mi perdonino i baresi ), sorgono tuttavia spontanei alcuni dubbi.

Le testate giornalistiche di ogni dove gridano alla crisi, le aziende fanno a gara a chi, per ultima, dichiarerà fallimento e, al contempo, i prezzi lievitano e i soldi in tasca si prendono meritate vacanze: non sarebbe forse meglio reinvestire in maniera più proficua questi 130 milioni?

Non dico sanare i debiti dello Stato, perché Tremonti ci riderebbe in faccia, ma la gamma di possibilità è più che ampia.

Il 6 aprile scorso, l’ormai celebre e infausto terremoto che ha colpito L’Aquila ha causato 308 morti e ha costretto 48.818 sfollati a lasciare le proprie case e a trasferirsi nelle così dette «tendopoli», in alberghi o presso case private.

Il 50% dei lavoratori italiani percepisce qualcosa come 1.000€, faticando, di conseguenza ad arrivare alla fine del mese.

Se poi vogliamo restare sul classico, in Africa la popolazione ha bisogno di assistenza medica, vaccini, istruzione, cibo e acqua.

Certamente nessuno dei suddetti si schiferebbe di una tal cifra.

Ma una famiglia cosiddetta “normale” che se ne farebbe di tutti quei soldi?

L’argomento é uscito fuori un giorno a pranzo, quando, in attesa dell’estrazione serale, abbiamo incominciato a sognare ad occhi aperti e certo l’immaginazione non é mancata: chi covava l’aspirazione di rilevare il Bologna F.C.; chi agognava l’acquisto di borse firmate Louis Vouitton; chi, invece, più saggio, optava per un conto corrente con un tasso d’interesse annuale dell’1% ( che per i comuni mortali significa UN MILIONE E PIÙ  in più ogni anno! ).

Il fortunato vincitore avrebbe potuto con tale somma acquistare Cristiano Ronaldo, produrre gli ultimi due film di Harry Potter o comprare un castello scozzese e con i rimanenti soldi pagarsi un viaggio nello spazio. Per la verità, con 147 milioni di euro si potrebbero fare un’infinità di cose, forse persino smentire il famoso proverbio che recita “I soldi non fanno la felicità di un uomo”, restando tuttavia ben lontano dai primi posti della classifica dei più ricchi d’Italia.

Ma bisogna anche riflettere su una cosa: se l’ammontare della vincita arriva a rasentare cifre così stellari, se lo Stato è dunque pronto a sborsare tale somma di denaro significa che il guadagno che ha ottenuto da tutte le schedine giocate e risultate perdenti è di molto superiore al jackpot! Il vincitore è quindi in ogni caso proprio lo Stato che finisce per intascare soldi italiani e non: tutta questa attenzione mediatica ha infatti incuriosito (e attirato) anche un buon numero di europei, specialmente tedeschi che hanno addirittura organizzato voli internazionali per venire a tentare la fortuna qui in Italia.

Che fare allora? Non ci resta che sperare in un miracolo o, visto il periodo dell’anno, in una piccola stella cadente che, da lassù, ci porti in dono i sei numeri più remunerativi del mondo.

 

Giulia Porcellana (5A)

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