Di buona norma e regola le persone accusate di concorso esterno in associazione mafiosa non dovrebbero essere libere di gironzolare liberamente per il globo come se nulla fosse!
Ma la norma è stata smentita dal coraggiosissimo ex-senatore Marcello Dell’Utri che, dopo che la Corte d’appello di Palermo ha emesso a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ha pensato bene che fosse il momento adatto per iniziare a visitare la capitale del Libano.
Il suo cellulare, infatti, è stato localizzato a Beirut il 3 Aprile.
Grazie alle indagini della DIA e ad alle intercettazioni telefoniche è stato possibile scoprire che il nostro ex-onorevole progettava la sua “gita” da molto tempo e che avrebbe ricevuto supporto dal fratello e dalle sue conoscenze a livello internazionale. È stupefacente e incredibilmente rassicurante scoprire che qualunque indagato per aver avuto rapporti con delle associazioni mafiose possa circolare tranquillamente per il mondo senza che a qualcuno, per eccesso di zelo, venga in mente di impedirglielo. La prima immagine che normalmente si associa ad un condannato di questa categoria è quella di una cella possibilmente chiusa per un bel po’ di tempo.
Ma le abitudini dei nostri (ex)parlamentari non sono certo banali, non si può dire che non vengano escogitate soluzioni originali per qualunque tipo di problema o ostacolo. Perché non usare la stessa brillante inventiva per risolvere i grandi problemi che affliggono la nostra società?
Beatrice Cagliero (2B)