Viaggio al centro delle competenze della comunicazione

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I nostri inviati al Convegno di Napoli

I nostri inviati al Convegno di Napoli

Uno degli aspetti che più differenzia il Liceo Classico Europeo dal tradizionale è lo studio delle lingue straniere: le competenze linguistiche costituiscono uno dei quattro ambiti su cui si fonda il progetto del nostro Liceo. Non potrebbe essere altrimenti, considerato che questo indirizzo nasce subito dopo il trattato di Maastricht e ambisce a formare cittadini europei, giovani consapevoli dei propri diritti e doveri che possano far parte a pieno titolo della Comunità Europea.

Ma con la nostra scuola è nato un nuovo modo di vedere le lingue straniere: esse sono diventate il mezzo con il quale studiamo alcune discipline. Gli insegnanti madrelingua che ci insegnano le materie veicolari spiegano in inglese, francese, tedesco o spagnolo; nelle stesse lingue siamo tenuti a rispondere. Siamo esposti alla lingua, che diventa l’unico modo per comunicare con gli insegnanti per quattro ore alla settimana, e nello stesso momento siamo quindi obbligati ad usarla per poter interagire come faremmo in un’ora di lezione veicolata in Italiano.

Il professor Roy Boardman, docente all’ I.U. “Orientale” di Napoli e già Direttore del British Council, nel corso della sua conferenza, tenuta durante il X Convegno Nazionale dei Licei Classici Europei, si è soffermato a lungo sull’importanza di questi aspetti nell’apprendimento delle lingue straniere: l’uso della lingua e l’esposizione ad essa sono due degli elementi che un docente di lingua ha il dovere di garantire agli studenti. Il terzo elemento è la motivazione, senza la quale non si prova nessun desiderio di imparare la lingua e quindi non ci si applica allo studio.

Imparare a comunicare in una lingua straniera è lo scopo a cui mirano gli scambi che la scuola organizza con ragazzi nel cui paese di origine si parlano le lingue che studiamo, le ore in cui i conversatori propongono argomenti di cui discutere. L’importanza che viene riconosciuta alla capacità di comunicare è tale perché le competenze linguistiche costituiscono solo una delle tre componenti delle conoscenze che si acquisiscono nel corso dello studio di una lingua straniera: l’aspetto linguistico, e cioè lo studio della grammatica, è affiancato dagli aspetti pragmatico e sociolinguistico, i quali prevedono l’uso funzionale della lingua, l’ironia…

A dimostrazione dell’importanza di queste altre componenti nello studio di una lingua, il professore ha riportato un aneddoto accadutogli a Londra, all’uscita di una fermata della Metropolitana. Accanto a lui c’era un fioraio e il professore, volendo provare ad applicare ad un contesto reale uno dei più comuni dialoghi costruiti per lo studio della lingua inglese, gli ha posto questa domanda:

«Excuse me, can you tell me the way to the bus station please? ». Tutti noi studenti a questa domanda avremmo risposto, allenati da decine di dialoghi come questo:

«Sure! Walk along this street and take the second on the right: the bus station is in front of you.».

Il fioraio invece ha risposto al professore commentando che ogni tanto avrebbe voluto sentirsi rivolgere qualche altra domanda.

La risposta non è contemplata in nessun dialogo che si impari a scuola, perché i dialoghi non contemplano l’aspetto pragmatico e sociolinguistico, considerando i quali Boardman si sarebbe rivolto all’uomo con un semplice: «The bus station?» e quello gli avrebbe risposto dandogli le indicazioni senza soffermarsi sulle rinomate forme di cortesia che sono ovunque nei dialoghi scritti ad uso e consumo degli studenti.

Un “viaggio al centro delle competenze della comunicazione” più che delle competenze linguistiche dunque questa prima conferenza del X Convegno Nazionale dei Licei Classici Europei, una conferenza su un tema che riguarda da vicino tutti noi appassionati studenti di inglese, francese, tedesco e spagnolo.

 

Chiara Murgia (1C)

 

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